No immigrazione clandestina
L’approccio con cui il mio progetto intende porsi nei confronti dell’immigrazione clandestina vuole essere privo di facili retoriche.
Riteniamo che la soluzione non possa essere trovata nell’abolizione del reato di immigrazione clandestina.
Gli stranieri in posizione irregolare devono lasciare il territorio avvalendosi di partenariati dall’approccio globale. La soluzione risiede soprattutto in un approccio che riguardi la comunità internazionale (Onu con l’ACNUR –Alto Commissariato Onu per i Rifugiati) intervenendo nei Paesi di origine, in quelli di transito e in quelli di destinazione.
Per quanto riguarda l’Italia, dove il fenomeno in questione costa due milioni di euro al giorno, si auspica la creazione di un centro di accoglienza-identificazione a Lampedusa gestito direttamente dall’ACNUR con il beneplacito dello Stato italiano.
L’Alto Commissariato Onu deve farsi anche carico di presenziare con proprie forze e mezzi le frontiere esterne dello spazio Schengen.
Il mio progetto è per la revisione della Convenzione di Dublino, che vincola i richiedenti asilo al primo porto di arrivo, come l’Italia e Lampedusa, senza dar loro la possibilità di scegliere altri Paesi UE di loro gradimento per raggiungere parenti o amici, e quindi spingendoli all’illegalità.