Il rapporto tra governanti e governati è completamente svuotato di senso in strutture democratiche percepite come ovvie e scontate, mentre i governanti non offrono soluzioni efficaci e risolutive ai problemi dei cittadini, influenzati da potentati esterni ai meccanismi elettorali. Scatta il desiderio di trovare “l’uomo forte”, deciso e con un linguaggio accessibile che lo pone a diretto contatto con la massa, e sul quale da anni è ormai in atto una vera e propria «cinematografia».
Con il Web 2.0 l’utente riesce a retweettare a Donald Trump che ha una media di 22 milioni di seguaci su Twitter e produce circa 10 tweet al giorno. Ha l’illusione che Trump si rivolga direttamente a lui, cittadino di Waco, Texas, East Lansing o Michigan, e l’utente si sente coinvolto in prima persona.
Con il “sacro blog”, Casaleggio e Grillo hanno compreso e saputo sfruttare questo cambiamento epocale. Anche dietro il mito della “democrazia diretta” spunta il “Capo politico” che sa intuire gli orientamenti della collettività in agitazione.
Sia Grillo sia Trump parlano di “movimento”, nasce il movimento “Noi con Salvini” al sud d’Italia, usando una comunicazione di massa che tende a stabilire un rapporto quasi personale tra il capo e la folla per scavalcare le strutture tradizionali.
Trump, uomo che appartiene al mondo delle multinazionali, è addirittura riuscito a far credere di voler imporre la sua volontà proprio a quel mondo. Gridando contro il sistema, ha raggiunto la classe media degli stati centrali d’America che ha sofferto di più la globalizzazione e la riduzione dei salari. L’obiettivo concreto sarà convincere quelle multinazionali statunitensi a reclutare lavoratori statunitensi per continuare a mantenere uno stretto rapporto con la folla.
Largo consenso che Trump ha conquistato nonostante avesse il suo partito contro, sostanzialmente dall’esterno. Come del resto ha fatto Renzi in Italia.
La democrazia, intesa come complesso processo che si avvale di stadi intermedi per arrivare a rendere sovrano il popolo attraverso i suoi rappresentanti, viene scavalcata da un nuovo “caesarismo” basato sul rapporto diretto tra popolo e uomo forte che garantisce sicurezza.
Ma è sicurezza o sarà coartata repressione del dissenso?
Marina Adele Pallotto