Sono Marina Adele Pallotto, rappresentante della Democrazia e Diritti Digitali in Italia, ma soprattutto di Tutti i Cittadini che sono stati emarginati e discriminati nell’attuale panorama sociale e politico del Nostro Paese.
La mia esperienza sociale e politica oggi è, SOLO GRAZIE A VOI, piuttosto vasta: sono stata candidata alle elezioni europee nel 2014 con il sostegno di quasi 9000 Cittadini italiani, sono attualmente impegnata in progetti di democrazia partecipativa digitale in Europa, totalmente autofinanziati e per cui ho già rinunciato ai rimborsi elettorali. Sono laureata in Giurisprudenza con percorso Erasmus a Malta, specializzata in Professioni Legali e Leadership sociale, ho certificazioni professionali attestanti le mie competenze in progettazione. Sono un’insegnante, una ricercatrice, un’attivista, ma soprattutto un essere dalla sembianza “Umana”.
Lotto per rimuovere gli ostacoli di chi oggi è oppresso e perseguitato da chi può liberamente abusare dei dati personali altrui senza consenso, e interpretare aree non regolamentate dello stato di diritto, a sfregio dei fondamentali diritti dell’essere umano. Chi rappresenta la Repubblica sulle predette basi deve oggi garantire il pieno sviluppo della persona umana e la sua partecipazione politica. Sostengo un dovere di solidarietà da parte di quei Cittadini che non possono pensare di star bene laddove altri, molti o tutti stanno male. Abbiamo diritto ad essere informati correttamente, a votare ed essere votati senza ingiuste interferenze, abbiamo diritto alla vita e dignità umana, all’eguaglianza di fronte alla legge, alla non discriminazione, a partecipare all’organizzazione del Paese, per il bene collettivo.
Nel nuovo mondo digitalizzato, non basta dare il libero e pieno accesso ai dati personali degli utenti, ma bisogna garantire al proprietario il diritto al consenso alla pubblicazione e alla verifica sugli stessi: non si può consentire che le informazioni raccolte in rete vengano strumentalizzate per diffondere fake news o incitare all’odio. La libertà d’espressione non deve mai trasformarsi in violenza e discriminazione. Alle istituzioni democratiche spetta il compito di assicurare la sicurezza digitale con risposte veloci ed efficaci, garantendo partecipazione digitale e democrazia con modelli operativi all’editoria digitale e controlli.
Il sistema giudiziario non risponde sovente al principio d’eguaglianza, ma piuttosto a un sistema capitalistico in cui discriminazione e imparzialità diventano la quasi quotidianità. Non di rado, si processa chi viene violato nei diritti fondamentali, liberamente interpretando realtà non normate, sconfinando in condotte incostituzionali, se non penalmente rilevanti. Per dimostrare che una giornalista non ha usato illecitamente dati digitali di cui non ne ha verificato la fonte, si è disposti a processare la vittima a cui non viene garantita difesa tecnica, né facoltà di parola. L’espressione della giornalista può istigare espressioni come “puttanon*”, “scrofa con pioppe e bocchin*” in qualità di critica politica.
Dobbiamo garantire viceversa la libera informazione, opinione e l’espressione digitale a chiunque, purché si difenda la reputazione degli altri, la sicurezza nazionale, l’ordine e la salute pubblici, si combatta l’incitamento alla violenza, all’odio e il non rispetto degli standard internazionali sui diritti umani. Gli utenti devono rispondere delle fonti che diffondono e rispettare il copyright dell’autore.
Ogni persona identificabile oggi dovrebbe avere accesso equo ad un foro pubblico digitale dove poter interagire con universi culturali e cognitivi diversi ed opposti, in cui si dibatte liberamente e dove non conta il marketing comunicativo, ma la fonte e il contenuto dell’informazione. È compito di chi ci rappresenta rimuovere gli ostacoli e promuovere una cultura della partecipazione, trasparenza, responsabilità e massima inclusione.
La padronanza simbolica digitale, tecnica e culturale, è un diritto che va garantito con una degna classe di formatori. Altrimenti si rischia il modello “Macerata”, in cui una S.r.l. che si occupa di comunicazione online usa i dati degli utenti, e personaggi da me denunciati educano nelle scuole alla cittadinanza digitale.
Marina Adele Pallotto